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Viggiù

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Ultima visita: 03/11/2025

Accesso

Viggiù è facilmente raggiungibile in auto dalla città di Varese (circa 15 minuti di percorrenza), attraverso la trada provinciale 3 o la strada provinciale SP61. L’autostrada A8 collega rapidamente il territorio a Milano, distante circa 50 km, mentre la frontiera svizzera di Stabio è a pochi chilometri. Le località ferroviarie più vicine sono quelle di Arcisate e Gaggiolo, entrambe servite dalla linea che collega Varese a Mendrisio.

Introduzione

Viggiù è un comune della provincia di Varese, in Lombardia, situato a pochi chilometri dal confine con la Svizzera, ai piedi del Monte Orsa, nella zona della Valceresio. Il suo territorio si estende su 9,26 km² e sorge a un’altitudine di circa 506 m s.l.m. Conta poco più di cinquemila abitanti, detti viggiutesi, e confina con i comuni varesini di Besano, Saltrio, Clivio, Arcisate e Cantello, oltre che con il comune svizzero di Meride.

Descrizione

Sorto in epoca molto antica, Viggiù rivendica origini che oscillano fra la leggenda e la storia. Secondo un’ipotesi diffusa, il borgo deriverebbe dal latino Vicus Juli, ovvero “villaggio di Giulio”, fondato per volontà di Giulio Cesare; un’altra lo attribuisce invece a genti orobiche dell’età protostorica. Reperti archeologici di età romana, rinvenuti soprattutto sul colle di San Martino, testimoniano una presenza consolidata già in quell’epoca e alimentano la tradizione secondo la quale la località di Cascina Vidisello si sarebbe sviluppata sulle fondamenta di un antico accampamento.​
Nel corso del Medioevo, Viggiù divenne nota per la lavorazione della celebre “Pietra di Viggiù”, una pietra calcarea di tonalità chiara, molto apprezzata per la sua duttilità. Da qui ebbe origine una fiorente tradizione scultorea e architettonica, che vide gli artigiani viggiutesi – detti “picasass” – impegnati in cattedrali, chiese e palazzi di tutta Europa. Fin dal XII secolo, molti di loro appartennero alla Confraternita dei Maestri Comacini, e tra il Cinquecento e il Seicento operarono a Roma famiglie di artisti locali come i Butti, Giudici, Longhi, Piatti e Galli, cui si deve in parte la fama del borgo come “Terra d’artisti”.​Il centro storico conserva un’impronta architettonica legata a questa tradizione, con case a corte ornate da portali in pietra scolpita e laboratori che fungevano da officine d’arte. Particolarmente rilevante è la Gipsoteca Enrico Butti, fondata dallo scultore omonimo alla fine dell’Ottocento e oggi sede di un importante museo civico dedicato alla scultura locale, affiancato dal Museo degli Artisti Viggiutesi del Novecento.​
L’economia di Viggiù ha mantenuto un forte radicamento artigianale, con attività legate alla lavorazione della pietra e ai settori tessile e manifatturiero. È inoltre significativa la presenza di lavoratori frontalieri che operano in territorio svizzero. In anni recenti, l’interesse turistico e culturale è cresciuto grazie al valore storico-artistico delle sue chiese – come la parrocchiale di Santo Stefano protomartire, San Martino e la Madonna della Croce – e alle iniziative locali che valorizzano il patrimonio artistico e le tradizioni del paese.​
Il territorio di Viggiù è inserito nel sito UNESCO del Monte San Giorgio, riconosciuto per i suoi fossili del Triassico medio, a testimonianza dell’importanza naturalistica dell’area. La collocazione collinare e le alture circostanti offrono scorci panoramici verso la Valceresio e la vicina Svizzera, con percorsi escursionistici che si snodano fra boschi di latifoglie e cave abbandonate.​

Informazioni

Superficie: 9,26 km².
Altitudine: 506 m s.l.m.
Abitanti: 5.153 (2024).
Maggior elevazione: Monte Orsa.
Nome in dialetto: Vigiüü.
Nome abitanti: viggiutesi.
Santo patrono: Santo Stefano protomartire.
Comuni confinanti: Arcisate, Besano, Bisuschio, Cantello, Clivio, Meride (CH), Saltrio.
Sito ufficiale: www.comune.viggiu.va.it